Classificazione impianti elettrici residenziali

La Norma CEI 64-8 è nata per identificare i requisiti minimi degli impianti elettrici degli edifici residenziali e per dare delle linee guida su come classificarli. Identifica tre livelli:

Livello 1: dotazione minima (L1)
Livello 2: (L1) + controllo dei carichi, sistemi antrintrusione e videocitofono.
Livello 3: (L2) + programmazione per un controllo del riscaldamento e del risparmio energetico, automazioni sull’illuminazione, controllo remoto, sistema di diffusione sonora, rilevazione degli incendi, sistema antiallagamento, rilevazione di gas e gestione degli scenari.

Livello 1 individua la configurazione minima che un impianto deve avere per poter essere considerato a norma. Questa tipologia prevede un numero minimo di punti prese e punti luce in funzione della metratura e del tipo di ogni locale dell’abitazione, un minimo di circuiti in base alla metratura dell’appartamento e almeno 2 interruttori differenziali per garantire una sufficiente continuità di servizio.

Livello 2 prevede un aumento della dotazione e dei componenti, oltre che alcuni servizi ausiliari come il videocitofono, l’anti-intrusione e il controllo carichi.

Livello 3, introduce ladomotica, con ripercussioni positive in termini di risparmio energetico all’interno dell’abitazione.Per essere considerato domotico, l’impianto deve gestire almeno quattro delle seguenti funzioni: anti-intrusione, controllo carichi, gestione e comando delle luci, gestione della temperatura, gestione degli scenari, controllo remoto, sistema di diffusione sonora, rilevazione degli incendi, sistema antiallagamento e rilevazione di gas.

La dichiarazione di conformità va rilasciata in base alla norma rinnovata. Gli utenti che contattano un tecnico, per installare o rinnovare un impianto elettrico, potranno quindi sceglierne anche il livello di prestazione.

Nel nostro caso specifico abbiamo raggiunto un terzo livello, automatizando i diversi aspetti tramite la programmazione di controlli diretti e controlli in remoto.
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