Rifkin : reti intelligenti con fotovoltaico, rinnovabili e idrogeno

Miliardi di cittadini che auto producono energia elettrica pulita , da fotovoltaico e non, scambiando quella in eccesso. Questa è l’idea della terza rivoluzione industriale sostenuta da Jeremy Rifkin che, in un futuro non molto lontano, immagina un mondo fatto di mobilità elettrica, abitazioni eco-sostenibili e autoproduzione / scambio di energia creata da fonti rinnovabili.

J. Rifkin, studioso e fondatore, tra le altre, della “Foundation on Economic Trends” di Washington, è uno dei maggiori esperti di economia globale nonché studioso del rapporto oggi intercorrente tra l’evoluzione della scienza e della tecnologia, da un lato, e lo sviluppo economico, l’ambiente e la cultura, dall’altro.

La sua idea : fonti rinnovabili per produrre idrogeno e stoccare energia

  • Fonti energetiche rinnovabili ( fotovoltaico e non solo)
  • tecnologia computerizzata applicata all’efficienza energetica
  • mobilità elettrica sostenibile

Queste sono le tre chiavi per passare, secondo Rifkin, da una produzione energetica centralizzata ad una de-centralizzata, dove le persone producendo energia in modo autonomo, potranno condividere (esattamente come oggi si fa con le reti web) l’energia prodotta e scambiare la produzione in eccesso.

Il termini usati sono quelli di “reti intelligenti” e “inter grid”. Per intenderci l’idea è quella del meccanismo che già è in atto con le reti web: ogni utente, che è anche produttore di file e di informazioni, crea e condivide in rete. Altri utenti hanno poi la possibilità di recepire e “stoccare” le informazioni nei propri computer.Come avviene nello specifico questa produzione energetica ad impatto zero è spiegabile in poche parole: le fonti rinnovabili, nei momenti in cui producono energia in eccesso (non immediatamente autoconsumata), potranno andare ad alimentare dei processi di elettrolisi, processi attraverso i quali avviene la separazione, partendo dall’acqua, dell’ossigeno dall’idrogeno. L’idrogeno può essere stoccato e riutilizzato come combustibile ad impatto zero, quando viene meno la produzione da fonti rinnovabili.

Inoltre Rifkin sostiene che quella del Nucleare non è ad oggi la strada percorribile.
I problemi per questo tipo di produzione energetica sono almeno due:
– la questione delle scorie radioattive e del loro smaltimento;
– la questione dell’eccessivo utilizzo di acqua per il raffreddamento dei reattori nucleari.

Articolo by: www.fotovoltaiconorditalia.it

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