Aspetti ambientali

La parte strutturale e d’impianti ha permesso di realizzare una struttura in edilizia tradizionale misto legno senza l’uso invasivo del cemento.

Il risultato è una Classe B (DPR 59/09) ma vicinissimo ad una classe A per quanto riguarda il fabisogno energetico invernale EPt (nei calcoli poi per difetto non si sono considerate alcune accortezza sull’isolamento aggiuntivo ai serramente e sulla tenuta maggiore del tetto per il tipo di realizzazione, quindi possiamo di base essere molto soddisfatti); si arriva poi in Classe A con l’impianto termico a Pompa di Calore ad alta efficienza e sucessivamente in Classe A+ con l’impianto Fotovoltaico. Si azzerano così i kWh/mq per anno, riguardo l’acqua calda (ed il raffrescamento) ed arrivano a 0.8 kWh/mq per anno quelle di riscaldamento che possono essere facilmente portate a zero con l’uso accorto e programmato delle fonti di alimentazione e d’uso della PDC e del Termocamino.

Per quanto riguarda il fabisogno energetico estivo Etc, con la scelta aculata dei
serramenti e della loro posizione, progettuale per quello che concerne gli ombreggiamenti, si è arrivati ad una Classe 1 (DPR 59/09), con un consumo sorprendente come kWh/mq, portate a zero con l’uso del fotovoltaico predominante nel periodo estivo.

Il realizzare una struttura studiata per l’installazione ottimale dell’impianto fotovoltaico, oltre a ridurre i costi d’installazione, dell’impianto stesso e permettere l’indipendenza in termini di consumi energetici, permette di ridurre l’impatto ambientale globale dell’immobile.

Nello specifico dalle stime fatte sull’impianto si andranno ad avere i seguenti benefici per l’ambiente.

Emissioni evitate

CO2:  circa 13.000 [kg/anno] 300 [ton/25anni]

TEP:  4,5 [kg/anno] 100 [ton/25anni]

NOx:  30 [kg/anno] 0,7 [ton/25anni]

SO2 : 30 [kg/anno] 0,7 [ton/25anni]

Rimboschimento equivalente

Ha/anno 2,5

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4 risposte a Aspetti ambientali

  1. Marco scrive:

    Complimenti per i risultati,e grazie per aver contribuito ad un mondo migliore! e magari con gli alberi che “salvi” li puoi bruciare nel tuo termo camino!!! Buona continuazione, sei sulla strada giusta, se tutti facessero la propria parte non servirebbero le centrali nucleari.
    Marco

  2. Alzetta scrive:

    Ciao Marco. Riguardo il termocamino abbiamo discusso più volte in sede per capire, al di la dell’utilità in se del termocamino (TC) che sicuramente va a ridurre i consumi di energia elettrica della Pompa Di Calore (PDC), quanto incide nell’impatto ambientale e nelle emissioni in genere.

    Molti promuovono il termocamino da riscaldamento come ecologico, a basso impatto, ma sarà vero?
    La risposta è SI ma vediamo perché. Innanzi tutto il legno, anche da parte del legislatore, viene considerato tra le biomasse e per questo assimilato a fonti ecologiche rinnovabili. Nello specifico si considera che il legno bruciato nella combustione controllata di un termocamino più ecologico che lasciare la pianta nel bosco al deperimento, perché la pianta stessa andrebbe ad immettere in atmosfera più CO2 di quanta ne derivi dalla combustione.

    Quindi in definitiva il bruciare legna, si considera che va ad abbattere in parte il valore di emissioni globale. Unica accortezza su questo discorso è il conoscere la vera origine del biocombustibile. Nelle comunità montane l’origine è scontata ma in diversi casi il biocombustibile viene acquistato. In quest’ultimo caso sarebbe buona norma verificare l’origine perché è diverso tagliare un albero da un bosco in “riduzione” o da un bosco in “affollamento”; ad esempio qua dalle nostre parti, in FVG, il bosco ha circa un 20% di alberi in più che tendono a “soffocare” il bosco ed in molti casi, con le parti secche, ad aumentare il rischio incendio e le emissioni da deperimento naturale, quindi ben venga la combustione da tagli preventivi e mirati del bosco in questione.

    Riguardo il confronto Fotovoltaico (o più in generale fonti rinnovabili) e Nucleare di ultima generazione il confronto/scontro è aperto, ma pere che proprio grazie allo stimolo di incentivi per le rinnovabili, si è creata maggiore concorrenza e riduzione dei costi, creando la produzione di nuovi posti di lavoro nell’indotto ma non solo, si sta creando anche un meccanismo virtuoso per l’auto-produzione di energia rinnovabile proprio alla fonte dove viene consumata, migliorando l’efficienza globale del paese. Per capirci a livello di sistema 1kW di fotovoltaico evita l’utilizzo di 2,77 kw di energia primaria fossile.
    Questo è un punto fondamentale perché vuol dire che un gli incentivi per il fotovoltaico (incentivo in diminuzione progressiva, ma molto importante per avviare un processo di riduzione dei prezzi di mercato) sono soldi ben spesi rispetto al finanziare altri tipi di centrali tradizionali o nucleari che siano ed aiutano ad essere indipendenti dal petrolio.
    Ricordiamoci che il peso degli incentivi lo paghiamo tutti attraverso la componente A3 della bolletta elettrica. Ma in questi incentivi non c’è solo il finanziamento al GSE e relative attività, ma anche lo smaltimento delle centrali nucleari, il sostegno alle fonti assimilate come i prodotti di raffineria.

    Circa il 10% della bolletta elettrica sostiene gli incentivi di cui circa il 50% va alle fonti rinnovabili e l’altro 50% va alle altre appena citate. Per assurdo mantenere il livello attuale di incentivi ma spostarli quasi al 100% a favore delle fonti rinnovabili permetterebbe in tempi più brevi di ridurre la bolletta elettrica e permettere nel lungo termine l’auto-produzione in locale da ogni uno di noi.
    Ma la strada scelta è quella della riduzione degli incentivi per le rinnovabili, tra cui il fotovoltaico (la fonte economicamente più interessante perché gli stimoli al mercato stanno portando sempre più a maggiore efficienza, durata ed affidabilità riducendo di molto i costi al kW installato).
    Ritornando ad un discorso di convenienza dei soldi spesi in bolletta per il cittadino, visto che sono divisi 50% rinnovabili, 50% non rinnovabili, dove sono meglio spesi questi soldi? Nello specifico tema che Marco ha sollecitato, conviene finanziare il Nucleare, le fonti rinnovabili o entrambi?
    A mio avviso quattro o cinque anni fa conveniva finanziare entrambi, perché lo scenario dava costi elevati e durata non lunga per le rinnovabili e un costo certo e durata buona per il nucleare, ma allo stato attuale lo scenario è cambiato di molto. Il fotovoltaico ha ridotto i costi, come ci si aspettava grazie agli stimoli, migliorato le rese e le garanzie di durata. Il nucleare di ultima generazione ha invece quasi duplicato i costi preventivati e non ha risolto quello che è il tema di gestione (e relativi costi) delle scorie e delle sicurezze delle centrali.
    Rimanendo comunque sul solo livello di costo su kW installato, il sorpasso del Fotovoltaico a discapito del nucleare c’è stato.
    L’EIA (Energy Information Administration) e con l’ufficio statistico all’interno del Dipartimento Energia degli Stati Uniti con il suo rapporto di novembre 2010, ha calcolato i costi capitali per la produzione di energia elettrica.
    Il risultato è stato:
    - Per il Nucleare, 3.902 dollari/kW (anno 2010), +37% a 5.339 dollari/kW (previsione anno 2011)
    - Per il Fotovoltaico, 6.303 dollari/kW (anno 2010), -24% a 4.755 dollari/kW (previsione anno 2011)
    Ed ecco che il sorpasso che si pensava fosse un evento destinato in la negli anni è già in essere.

    Se poi si pensa che rispetto allo studio siamo in Europa e nello specifico in Italia, qui i costi del Nucleare risultano molto più alti e i costi installati per il Fotovoltaico molto più bassi. Anche con la distribuzione programmata degli incentivi dei prossimi anni a favore del nucleare a discapito delle rinnovabili la tendenza è aumento dei costi del nucleare, riduzione per il Fotovoltaico (a meno che a livello politico non si decida di disincentivare ulteriormente il Fotovoltaico riducendo così il numero di installazioni, autonomia nella produzione, lavoro indotto e ricerca).

    Speriamo che la sensibilità per le rinnovabili aumenti nel tempo invece che diminuire, per migliorare la sostenibilità ambientale ed economica dell’energia che ogni giorno consumiamo.

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  4. fotovoltaico scrive:

    Complimenti per tutto questo.

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